Tour de France 2024, Richard Carapaz si impone a Superdévoluy! Evenepoel attacca e guadagna 10″ su Pogacar e 12″ su Vingegaard

È Richard Carapaz il vincitore della diciassettesima tappa del Tour de France 2024. Inseritosi in un gruppone di attaccanti formatosi dopo più di 120 chilometri percorsi a tutta velocità, l’ecuadoriano della EF Education-EasyPost ha poi staccato tutti lungo la penultima salita di giornata e si è quindi imposto sul traguardo di Superdévoluy con un vantaggio di 37″ su Simon Yates (Team Jayco AlUla) e di 57″ su Enric Mas (Movistar). Nel gruppo Maglia Gialla, che ha lasciato ampio vantaggio ai fuggitivi, Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) ha allungato a una dozzina di chilometri dalla conclusione, riuscendo inizialmente a prendere qualche secondo di margine su Remco Evenepoel (Soudal-QuickStep) e Jonas Vingegaard (Visma | Lease a Bike).

I due si sono però riportati sullo sloveno nella discesa precedente alla salita finale, dove il belga ha poi allungato chiudendo con 10″ di vantaggio su Pogacar e 12″ su Vingegaard. In classifica generale, dunque, la Maglia Gialla prende altri 2″ al danese e ora ha 3’11” di vantaggio su di lui, mentre Evenepoel si è avvicinato a 5’09”.

Il video dell’arrivo

Il racconto della corsa

Partenza lanciatissima, anche per via della presenza di vento laterale, che induce le squadre degli uomini di classifica, soprattutto la Visma | Lease a Bike, a fare gran ritmo. Diversi corridori si staccano e fra questi c’è Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan), che qualche chilometro più tardi lascerà la corsa in lacrime. Con il cambio di direzione del vento, la situazione sembra normalizzarsi, ma inizia invece un’infinita battaglia per la fuga. Ci provano in tantissimi e i primi ad avere un po’ di luce rispetto al gruppo sono Wout Van Aert (Visma | Lease A Bike), Jarrad Drizners (Lotto Dstny), Harold Tejada (Astana Qazaqstan) e Tobias Halland Johannessen (Uno-X Mobility). Il loro tentativo, però, ha vita breve.

Nei chilometri seguenti continua incessante la sarabanda di attacchi: fra gli uomini più attivi Ben Healy (EF Education-EasyPost), Geraint Thomas (Ineos Grenadiers) e il già citato Johannessen, ma i vari tentativi si annullano a vicenda, compreso quello provato da Matteo Jorgenson (Visma | Lease a Bike), indice del fatto che la squadra dello statunitense e di Jonas Vingegaard vuole fare la corsa, magari sfruttando le condizioni non ideali di Tim Wellens e Adam Yates (UAE Team Emirates), spesso nelle retrovie. Un altro allungo di Van Aert propizia quello che arriva a guadagnare 40″ di Tiesj Benoot (Visma | Lease A Bike), su cui si portano Bob Jungels (Red Bull-Bora-hansgrohe), Romain Grégoire (Groupama-FDJ) e Magnus Cort (Uno-X Mobility). I quattro vanno via di comune accordo e riescono a tenere un po’ di vantaggio sul gruppo, mentre alle loro spalle succede di tutto.

Oltre ai ritiri di Sam Bennett (Decathlon Ag2r La Mondiale) e Fernando Gaviria (Movistar), si moltiplicano se possibile gli attacchi. Fra questi c’è da registrare quello di Michał Kwiatkowski (Ineos Grenadiers), Jack Haig (Bahrain Victorious), Valentin Madouas (Groupama-FDJ), Sean Quinn (EF Education EasyPost), Oier Lazkano (Movistar Team) e Georg Zimmermann (Intermarché -anty), ai quali non viene però lasciato spazio. L’accelerazione conseguente causa però un netto frazionamento nel gruppo: gli uomini di classifica sono tutti nella prima parte, fatta eccezione per un Adam Yates che pare sofferente. Dal primo troncone del gruppo, in cui restano una quarantina di corridori, escono quindi Christophe Laporte (Visma | Lease A Bike), Laurens De Plus (Ineos Grenadiers), Javier Romo (Movistar) e Mathieu Burgaudeau (TotalEnergies), che provano a riportarsi sui primi quattro. In questo frangente la Maglia Gialla Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) si ritrova con il solo Joao Almeida come compagno di squadra accanto a lui.

Nel frattempo, il gran lavoro della EF Education-EasyPost sutura il margine fra le due anime del gruppo, e gli stessi corridori in rosa tengono altissimo il ritmo, cosa che causa l’assorbimento del tentativo di Laporte e degli altri tre. La situazione non si placa, con altri attacchi che durano pochissimo e con i quattro rimasti al comando che entrano negli ultimi 70 chilometri con un piccolo, ma significativo, minuto di vantaggio nonostante i numerosi tentativi che si verificano alle loro spalle. Poco dopo, i battistrada transitano al traguardo volante di Veynes, dove il gruppo giunge 45″ più tardi, regolato da Biniam Girmay (Intermarché-Wanty) su Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck). È proprio appena passato lo sprint intermedio che, sotto l’impulso di Ryan Gibbons (Lidl-Trek), finalmente riesce a formarsi un gruppone di contrattaccanti che riceve il via libera dal plotone.

A comporlo sono ben 47 corridori: Christophe Laporte e Wout Van Aert (Visma | Lease A Bike), Pavel Sivakov e Marc Soler (UAE Team Emirates), Simon Yates, Christopher Juul-Jensen, Michael Matthews e Luka Mezgec (Team Jayco AlUla), Laurens De Plus e Geraint Thomas (Ineos Grenadiers), Julien Bernard, Ryan Gibbons, Toms Skujiņš e Jasper Stuyven (Lidl-Trek), Bruno Armirail e Dorian Godon (Decathlon Ag2r La Mondiale), Jack Haig, Matej Mohorič e Wout Poels (Bahrain Victorious), Jan Hirt (Soudal Quick-Step), Nico Denz e Marco Haller (Red Bull-Bora-hansgrohe), David Gaudu, Stefan Küng, Valentin Madouas e Quentin Pacher (Groupama-FDJ), Richard Carapaz (EF Education-EasyPost), Harm Vanhoucke (Lotto Dstny), Stephen Williams (Israel-Premier Tech), Guillaume Martin (Cofidis), Enric Mas e Alex Aranburu (Movistar Team), Kévin Vauquelin, Raúl García Pierna e Cristián Rodríguez (Arkéa-B&B Hotels), Louis Meintjes e Georg Zimmermann (Intermarché-Wanty), Romain Bardet, Warren Barguil e Oscar Onley (Team dsm-firmenich PostNL), Harold Tejada (Astana Qazaqstan), Jonas Abrahamsen, Odd Christian Eiking e Johannes Kulset (Uno-X Mobility), Steff Cras, Sandy Dujardin e Jordan Jegat (TotalEnergies).

Questi uomini non riescono però inizialmente ad avvicinarsi ai quattro al comando, che anzi arrivano ad avere più di 1’30” su di loro, mentre il gruppo Maglia Gialla si rilassa totalmente e arriva velocemente ad accumulare un ritardo di cinque minuti, che salirà poi fino a sfiorare i nove. Con l’inizio del primo GPM di giornata, il Col de Bayard, gli inseguitori cominciano subito a perdere pezzi, mentre provano ad emergere i corridori più forti in salita. I primi a muoversi sono Armirail, Onley e Jegat, ma a fare la differenza sono Guillaume Martin e Madouas, che riescono a scollinare con poco meno di mezzo minuto di ritardo dai quattro al comando e con all’incirca lo stesso vantaggio sul gruppo inseguitore, ridottosi a 31 unità. Lungo la discesa seguente i distacchi si stabilizzano, ma quando la strada torna a salire verso il Col du Noyer Martin e Madouas si riaccodano subito al drappello di testa.

Ancor più velocemente ci riesce Simon Yates, che nel giro di poco riesce a colmare il gap di 40″ con i sei al comando e poi li stacca subito dopo, restando da solo al comando. Dietro, anche Carapaz e Williams raggiungono e distanziano rapidamente gli ex battistrada e si lanciano all’inseguimento di Yates, ma il britannico della Israel non riesce a seguire il ritmo dell’ecuadoriano, il quale rientra su Yates poco dopo l’ingresso negli ultimi 15 chilometri di gara. Mentre alle loro spalle emerge Mas, che con Sivakov, Onley e De Plus va a riprendere i vari Cort, Gregoire, Jungels, Benoot, Martin, Madouas e anche Williams, scivolato nel frattempo a più di 30″ dalla coppia di testa, Carapaz e Yates entrano negli ultimi due chilometri della salita, quelli più duri, dove si verifica l’attacco decisivo.

L’ecuadoriano, infatti, allunga e prende qualche metro di vantaggio sul britannico, che inizialmente sembra poter tornar sotto. In seguito, però, la sua pedalata si fa più pesante e il corridore della EF inizia a guadagnare secondi su secondi, scollinando con un margine di 15″, mentre Mas, che ha nel frattempo staccato tutti gli altri, giunge al GPM con un ritardo di 35″. Carapaz guadagna ancora qualcosa lungo la discesa successiva e si presenta con 20″ su Yates agli ultimi 3800 metri, corrispondenti all’ascesa finale di Superdévoluy, dove il vantaggio dell’ecuadoriano, che non mostra cedimenti, aumenta ulteriormente fino a portarlo a tagliare il traguardo per primo con 37″ su Yates e 57″ su Mas, mentre alla spicciolata arrivano gli altri superstiti della fuga di giornata.

Nel frattempo, però, anche in gruppo è iniziata la bagarre e ad accenderla è la Lidl-Trek, che con Carlos Verona si porta davanti per aumentare l’andatura all’inizio del Col du Noyer in vista di un possibile attacco di Giulio Ciccone. Attacco che, però, non arriva, e quando Verona si sposta passa davanti Almeida per imporre un ritmo regolare che, comunque, riduce il plotone a undici unità. A quel punto, entrati nella parte più dura della salita, Pogacar piazza una rasoiata alla quale provano a rispondere Vingegaard ed Evenepoel, con il danese che però molla quasi subito, mentre il belga riesce quasi a riportarsi a ruota dello sloveno prima di cedere a sua volta. Pogacar, comunque, giunge al GPM con pochi secondi di margine su Evenepoel, a sua volta appena davanti a Vingegaard, con i due che si riuniscono in discesa e, trovando l’aiuto di Laporte, riescono a chiudere il gap sulla Maglia Gialla, che comunque non forza più di tanto.

Questo gruppetto, del quale fa parte anche l’ex fuggitivo Zimmermann, guadagna comunque su tutti gli altri uomini di classifica e approccia quindi la salita finale, dove Evenepoel attacca. Pogacar non risponde e si mette a ruota di Vingegaard, che poco dopo trova l’aiuto di Benoot e Van Aert, mentre lo sloveno ritrova Sivakov. Evenepoel raggiunge invece il compagno di squadra Hirt, che consente alla Maglia Bianca di rifiatare un po’ a ruota prima del tratto finale, dove il belga dà una nuova accelerata per cercare di guadagnare il più possibile. Alle sue spalle, comunque, anche Pogacar allunga e alla fine taglia il traguardo solo 10″ più tardi rispetto a Evenepoel, con Vingegaard appena dietro, staccato di 2″ dal leader della corsa.

Risultato Tappa 17 Tour de France 2024

Classifiche Tour de France 2024

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